Vinitaly 2012: il vino del Lazio andrebbe trattato meglio


MODALITA' INCAZZAMENTO ON

Lo dico senza vergogna ma con tanta amarezza in corpo: dopo aver visitato il Vinitaly posso urlare a tutto il mondo che il padiglione del Lazio è il più brutto in assoluto!!!
Eppure le premesse sembravano ottime: banner sui vari siti/blog enogastronomici, un padiglione di 2400mq, un programma fitto con 50 incontri con 20 buyers internazionali provenienti da 15 paesi europei ed extraeuropei, tante parolone sulla qualità del vino del Lazio, tante speranze per il futuro.


La realtà, invece, è stata ben diversa. E' vero, il padiglione è grande e  ben visibile dall'esterno ma, nei fatti, internamente risulta povero, anonimo, privo di stand accoglienti ma "ricco" di box o recinti stile ikea con la targhetta sopra e, udite udite, equipaggiati con tanto di bicchieri ISO 9000. Questo nella foto!!!


Mi rivolgo a chi ha organizzato tutto questo, cioè all’assessorato regionale alle Politiche Agricole, alla presidente della Regione Renata Polverini e all’assessore regionale all’Agricoltura Angela Birindelli: cari organizzatori, forse non lo sapete perchè siete politici e fate un altro lavoro, ma un bicchierino del genere svilisce TUTTO il vino del Lazio che, tra le varie cose, non gode nemmeno di ottima salute e reputazione.

Non sapete, cari organizzatori, che tristezza mi è venuta quando ho visto i vostri e i nostri produttori che, disperati, arrabbiati, con la paura di fare figuracce con i tanto sbandierati buyer esteri, andavano in giro per la fiera ad elemosinare o, peggio, ad acquistare sottobanco i normali calici da degustazione. Cari organizzatori, in un mercato globale e concorrenziale come questo avete messo i vignaioli del Lazio in una situazione di Serie B mentre tutti gli altri espositori, potenziali concorrenti, si giocano tranquillamente l'accesso alla Champions League. 

Se ripenso alle Marche, ad esempio, vedo il faccione di Dustin Hoffman come testimonial ed una grande e splendida terrazza dove, coccolati da una bravissima pianista, si potevano degustare non stop più di 200 vini.


Nel Lazio, senza offesa, abbiamo Alex Britti e Vincent Candela (ex giocatore della Roma e ora presunto vignaiolo) come ospiti d'onore.
Vogliamo poi parlare delle degustazioni organizzate? Mentre in Campania si parla di confronto tra i vari terroir del Fiano, dalle nostre parti organizziamo "Il Bordeaux nel Lazio". Senza parole.


MODALITA' INCAZZAMENTO OFF

P.S: mentre scrivo leggo su Il Messaggero e su altri giornali che l'assessore Birindelli risulta sfiduciata da più parti politiche perchè le modalità di affidamento all'Ente Fiera di Verona delle attività di allestimento e organizzazione del padiglione della Regione Lazio al Vinitaly risultano poco chiare.
Secondo Giuseppe Parroncini, consigliere regionale PD, una scelta molto discutibile perchè fatta senza gara e per un importo vicino ai due milioni di euro.

Doppia figura di merda.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente ! Pensavo che la realta' venisse sommersa dalla falsita' delle agenzie che circolano!!!!
Al vinitaly e' stato Tristissimo che il lazio sia stato trattato cosi'! Allestimento penoso stile germania dell' est ! Gli stand delle altre regioni sembravano gioiellerie ,il lazio aveva stand da fiera di paese!!!!
Ma chi cavolo , se ne occupa????
Che interessi ci sono sotto a questo palese sabotaggio???!!!

Anonimo ha detto...

io ci sono stato ed ho partecipato ad alcune degustazioni molto interessanti anche con abbinamenti a prodotti gastronomici del territorio, l'allestimento non mi è sembrato come descritto precedentemente anzi una sorta di open space che dava orientamento per la ricerca delle cantine, sulla scelta dei bicchieri devo dire che erano gli stessi degli altri padiglioni . i commenti delle cantine da cui sono stato sono stati molto positivi sopratutto confrontando con le precedenti edizioni, anzi questa apertura totale era molto invitante ad entrare nel padiglione.
comunque la cosa importante è che ho assaggiato dei rossi molto interessanti e dei bianchi con forte carattere.
ogniuno dice la sua!!!

Andrea Petrini ha detto...

Non sto discutendo sulla qualità dei vi ni del Lazio che risulta molto promettente ma sull'organizzazione. Evidentemente caro anonimo lei è non è passato domenica, primo giorno, dove più di un produttore era incavolato nero.
Le degustazioni diventano interessanti grazie alla bravura dei relatori ma io, modestamente, non avrei puntato su certe tematiche, vedi Bordeaux. Abbiamo tanti prodotti e tanti vitigni interessanti nel Lazio, perchè scimmiottare la Francia?

Anonimo ha detto...

Forse sono proprio i produttori laziali a scimmiottare i francesi visto che tanti vini sono a base di uve internazionali. Tra l'altro nel programma c'erano degu dedicate alla malvasia, al cesanese e al sangiovese, oltre quelle delle eccellenze. Io ho trovato invece il programma molto interessante.

Anonimo ha detto...

caro petrini evidentemente non ha letto tutto il programma, e comunque bravi a quelli dell'organizzazione almeno nella scelta dei relatori, io sono stato tutti e quattro i giorni e considerato che i produttori hanno sempre qualcosa da ridire ho verificato una sorta di positività nei loro commenti.
tutto è perfettibile!!!

Andrea Petrini ha detto...

Infatti ho scritto che i relatori sono molto bravi poi, come si dice, io certe cose l'ho viste diversamente da lei. Posso farmi una colpa per questo? No, almeno mi firmo.