La Locanda del Poeta a Collalto Sabino: mangiare bene in un luogo incantato


di Roberto Giuliani

Abitando da più di vent’anni a Fiano Romano, alle porte della Sabina - rinomato territorio che si estende a nord-est di Roma, i cui confini anticamente valicavano Umbria e Abruzzo, ma che oggi ha il cuore nella Provincia di Rieti – posso dire di averlo approfondito sia dal punto di vista storico-paesaggistico che da quello enogastronomico. Ho perso il conto dei numerosi borghi che ho visitato e rivisitato, ormai scoprirne altri è diventato quasi impossibile. Così le mie gite serali o nei fine settimana, diventano più selettive, scelgo i luoghi che più mi hanno colpito o, come in questo caso, quelli più alti e freschi. Sul percorso che porta al ridente Comune di Collalto Sabino (uno dei più alti del Lazio, infatti sfiora i 1000 m. s.l.m.) mi piace fermarmi a mangiare alla Locanda del Poeta, sia per la posizione in cui è collocata, all’interno di un parco lontano da qualsiasi rumore, sia per la cucina davvero gustosa.


Erano un po’ di anni che non ci andavo, ho trovato i locali ingranditi e una gastronomia ancora più stimolante. Qui si lavora quasi esclusivamente con i prodotti del territorio e dell’orto bio, la tradizione sabina viene reinterpretata con un tocco di originalità, senza però stravolgimenti o voli pindarici, i piatti sono concepiti per dare piacere, soddisfazione, e ci riescono piuttosto bene. La cucina sabina è sorprendente per varietà e per influenze storiche, basti pensare che qui sin dall’800 si fanno risotti, chi lo avrebbe mai pensato? C’è poi una forte tradizione della pasta fatta in casa, con nomi spesso originali e curiosi come “cecamariti”, “falloni”, “frascarelli”, “fregnacce”, “ciufulitti”, “gnucchitti pilusi”, “curioli”, “mafriculi”, “jacculi” e tanti altri. La Sabina è fortemente collinare, tappezzata di ulivi, frutteti, boschi di querce, faggi, cerri, prati e pascoli; nonostante la vicinanza con la capitale è riuscita a preservare un territorio stupendo, ricco di fauna, tant’è che è bene percorrerne le vie con molta attenzione, capita spesso di incontrare volpi, tassi, istrici, cinghiali e persino mucche, quindi massima cautela, soprattutto di sera!


Ma tornando alla Locanda del Poeta, che la famiglia Lattanzio porta avanti dal 2006, il luogo in cui è collocata è uno dei più suggestivi che si possano trovare, circondata da boschi, vi si affaccia un piccolo lago dove si possono vedere numerose tartarughe acquatiche, gli unici suoni che si ascoltano sono quelli degli uccellini, delle rane e degli animali da cortile. Si può mangiare nell’ampia sala interna, circondata da vetrate che consentono di ammirare il panorama da ogni lato, oppure sotto un altrettanto spazioso gazebo in legno nelle serate fresche.

Fazzoletto di primo sale in pasta fillo

Il menu offre una scelta abbastanza ampia, tra gli “Sfizi della Valle” abbiamo scelto il “Fazzoletto di primo sale in pasta fillo con mele, noci e miele di castagno” e “Gazpacho di pomodoro, baccalà cotto al vapore, mayo al basilico e frutti rossi”. Due antipasti molti diversi ma ugualmente vincenti, almeno per il nostro palato; temevo che i Fazzoletti (ben quattro!) fossero un po’ pesanti, invece li ho trovati perfetti, asciutti e con un sapore equilibrato, piacevolmente accompagnati dalle sensazioni agro-dolci offerte dai frutti e dal miele. Gustosissimo il gazpacho, che mi ha veramente sorpreso (purtroppo ho dimenticato di fotografarlo…), un piatto altamente rinfrescante e balsamico, perfetto per il periodo estivo.

Maltagliati con baccalà, capperi ed olive

Non essendo dei gran mangioni né io né mia moglie, abbiamo scelto di passare ai primi e lasciare i secondi alla prossima occasione: “Tagliolini con ragù di cortile a modo nostro” e “Maltagliati con baccalà, capperi e olive”. I tagliolini erano veramente saporiti, cottura perfetta, le carni deliziose e ben amalgamate con la pasta; i maltagliati altrettanto buoni, unico neo una presenza un po’ esigua del baccalà.

Tagliolini con ragù di cortile

Ci siamo concessi di chiudere con un “Tiramisù della Locanda con savoiardo fatto in casa”, che ho apprezzato molto per la dolcezza contenuta.
La carta dei vini tocca varie regioni, forse manca un po’ di originalità nella scelta dei produttori, ma c’è ampio spazio per trovare vini più che adeguati a ricarichi onesti, noi abbiamo scelto il Cerasuolo d’Abruzzo di Marramiero che si è comportato benissimo con tutte le portate. Un pasto completo (antipasto, primo e secondo) viene a costare dai 40 ai 50 euro vini esclusi. La prossima volta non mancheremo di provare i secondi a base di carne.

La Locanda del Poeta
Via Turanense, km. 39,400 Collalto Sabino (RI)
Tel: 329 2428900
Aperto a pranzo e cena tutti i giorni

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