Nel cuore del Banato, nel sud-ovest della Romania e a breve distanza dalla città di Arad, si estende la suggestiva regione vinicola di Minis-Măderat, un territorio intriso di storia e con una profonda tradizione vitivinicola. Le prime coltivazioni di vite in quest'area risalgono all'epoca dell'Impero Romano, testimoniando una vocazione enologica antichissima. Nel corso dei secoli, la regione fu soggetta a diverse dominazioni, ma fu soprattutto durante il periodo asburgico che i vini di Minis-Măderat conobbero un notevole salto di qualità. Si racconta che l'aszu, un pregiato vino rosso dolce ottenuto dal vitigno autoctono Cadarcă, fosse il nettare prediletto dalla Corte Imperiale di Vienna per un lungo periodo. Tuttavia, la definitiva affermazione a livello internazionale si concretizzò nel 1862, quando i vini locali trionfarono al primo premio di un prestigioso concorso enologico tenutosi a Londra, proiettando la zona di Minis-Măderat sulla scena vinicola mondiale.
Questa importante denominazione si estende oggi su circa 3000 ettari di vigneti, caratterizzati da una notevole diversità di terreni e da un clima particolarmente favorevole alla viticoltura. Tale eterogeneità permette la coltivazione di un ampio ventaglio di uve, sia locali che internazionali. Tra le varietà autoctone a bacca bianca spiccano la Mustoasa de Măderat e la Fetească Regală, mentre tra le uve rosse un ruolo di primo piano è rivestito dalla Fetească Neagră, da cui si ottengono vini rossi di notevole struttura e personalità. Accanto a queste, Minis-Măderat accoglie con successo anche diverse varietà internazionali, che hanno trovato in questo terroir condizioni ideali per esprimersi al meglio, come lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc, il Cabernet Sauvignon e il Merlot.
Questa splendida area della Romania, situata non lontano dal confine ungherese, vanta da qualche anno anche una "voce" italiana grazie a Marco Elisei. Questo imprenditore, attivo nella zona di Arad, sta realizzando significativi investimenti, tra cui spicca il progetto vitivinicolo EliWine, avviato nel 2021. L'ambizioso obiettivo di EliWine è quello di armonizzare la ricchezza della cultura rinascimentale italiana con le profonde tradizioni vinicole locali.
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Marco Elisei |
Ad oggi questa piccola e recente boutique winery produce quattro tipologie di vini bianchi prodotti prevalentemente da uve Sauvignon Blanc e Fetească Regală che sono vinificati esclusivamente tramite anfore di terracotta realizzate nella zona dell’Impruneta dove Filippo Brunelleschi (da qui il richiamo al rinascimento italiano) prese i mattoni per edificare il Duomo di Firenze. Il successivo affinamento dei vini, a seconda della tipologia, viene poi effettuato o nelle stesse anfore oppure in botti di rovere o di acacia provenienti dalla zona ungherese del Tocaj.
I quattro vini bianchi prodotti da EliWine, tutti annata 2022, la prima in commercio, sono stati presentati a Roma poco tempo fa e, tra tutti, il mio coup de coeur è andato al Terra Mater (92% sauvignon blanc, 8% furmint). Dal punto di vista tecnico le uve, appositamente selezionate da un vigneto di 35 anni di età sito nel Comune di Siria, fermentano e maturano in anfora di terracotta per 18 mesi a cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Dal punto di vista organolettico, chi si aspetta il classico Sauvignon Blanc dai tratti fortemente pirazinici rimarrà (piacevolmente) deluso perché questo bianco ti accoglie al naso in maniera elegante ed armonica grazie ad un bouquet aromatico dove il fieno appena tagliato si fonde con la delicatezza delle erbe aromatiche cui seguono intensi effluvi salini ed agrumati. Ottimo l’approccio gustativo, avvolgente per morbidezza, rinfrescante per acidità e stuzzicante per piacevole mineralità che ricorda la pietra focaia. Vino sorprendente che, tolti gli eventuali pregiudizi per i vini della Romania, non potrà non conquistare il pubblico italiano per la sua personalità!
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