Il mercato
vinicolo presenta percentuali di “imprese rosa” - ovvero quelle aziende in cui il
numero di soci ed esponenti donne attualmente in carica supera il 50% del totale
- del 26,5%, non oltrepassando mai il 28% in nessuno dei quattro mini settori
che compongono il comparto del vino. Se si confronta però con la media italiana, la situazione migliora perché la media del Paese si ferma
al 22%. Un comparto con pochissime medie e grandi imprese e in cui il 93,6%
delle aziende attive è una micro impresa. Le aziende vinicole si concentrano
soprattutto in Veneto, Sicilia, Puglia e Piemonte, mentre la viticoltura è il
mini settore che raggruppa la gran parte delle imprese del comparto. La
viticoltura è anche il micro settore più orientato all’import/export e con il
livello di rischio meno elevato, mentre il commercio al dettaglio di vino è
quello a più alto rischio.
A diffondere i
dati è lo studio delle performance delle imprese italiane attive nel mercato
del vino, aggiornata a marzo 2017, realizzata da CRIBIS, la società del gruppo
Crif specializzata nella business information, che ha analizzato le prestazioni
delle circa 73.700 aziende operanti nel settore del vino.
La maggior parte delle imprese vinicole operanti nei quattro mini settori in cui si divide il comparto presenta percentuali di quote rosa che non superano il 28%. I settori più virtuosi da questo punto di vista sono la viticoltura, col 28% di risorse femminili in azienda, e il commercio al dettaglio, in cui quasi un lavoratore su quattro è donna (24,8%). Valori che scendono della metà negli altri due settori, il commercio all’ingrosso e la produzione di vino: qui le quote rose sono circa una su otto (rispettivamente il 12,5% e il 12,3%).
Distribuzione per quote rosa – Mercato del Vino -
Q1 2017
La maggior parte delle imprese vinicole operanti nei quattro mini settori
in cui si divide il comparto presenta percentuali di quote rosa che non
superano il 28%. I settori più virtuosi da questo punto di vista sono la viticoltura,
col 28% di risorse femminili in azienda, e il commercio al dettaglio, in cui
quasi un lavoratore su quattro è donna (24,8%). Valori che scendono della metà
negli altri due settori, il commercio all’ingrosso e la produzione di vino: qui
le quote rose sono circa una su otto (rispettivamente il 12,5% e il 12,3%).
Distribuzione per gruppo merceologico
– Mercato del Vino – Q1 2017
Oltre due terzi
delle aziende vinicole è localizzata nelle macro aree Sud e Isole (38,1%) e
Nord Est (30,9%), con il Nord Ovest (18,4%) e il Centro (12,6%) a spartirsi la
quota rimanente. A livello regionale, il Veneto è la regione con la maggiore
presenza di aziende vinicole (15,4%), seguita da Sicilia, col 12,7%, Puglia,
col 12,1%, e Piemonte, con l’11,6%. Per quanto riguarda il gruppo merceologico,
invece, il mini settore della viticoltura fa la parte del leone, con l’84% di
imprese vinicole attive, seguito dal commercio al dettaglio, col 7,2%, dal
commercio all’ingrosso, col 5,9%, e dalla produzione di vino, col 2,9%.
Distribuzione
aziende che fanno Import/Export Mercato del Vino
Quello del vino è senz’altro un settore orientato alle esportazioni, ma con
alcune differenze fra i quattro micro settori. La maggior parte delle aziende
che esportano si concentra nella viticoltura e nellala produzione di vino
mostrano una maggiore vocazione all’import/export, con percentuali di aziende
che si dedicano a queste attività pari rispettivamente al 43,8% e al 33,5%. Più
ridotta la presenza di aziende esportatrici nel commercio all’ingrosso (18,8%)
e minima nel commercio al dettaglio (3,9%).
Distribuzione
per classi di rischio Mercato del Vino
La stessa spaccatura fra micro settori emerge anche considerando i dati sul
livello di rischio d’impresa, che appare molto elevato nel commercio
all’ingrosso, con il 70% delle imprese collocate nella classe di rischio
medio-alto e il 14,9% nella classe di rischio alto, e nel commercio al
dettaglio, con il 55,1% di rischio medio-alto e il 10,2% di rischio alto. Più
contenuto, invece, il livello di rischio nel settore della produzione di vino,
dove le imprese nella classe di rischio medio-alto sono il 41,3% e quelle nella
classe di alto rischio sono il 13,9%, mentre la viticoltura si afferma come il
settore più sicuro, con solo il 2,3% di rischio elevato e il 7,5% di rischio
medio-alto.
Distribuzione
per classe di anzianità aziendale Mercato del Vino
La maggior parte delle imprese vinicole è nata nel decennio 2001-2010. Ci
sono alcune differenze di anzianità fra i quattro micro settori. Se le imprese
attive nella produzione di vino sono quelle più anziane, con il 19% fondato
prima del 1970, il 13,5% prima del 1980 e il 14,1% prima del 1990, la
situazione si ribalta nel settore del commercio all’ingrosso, con il 24,1%
delle aziende fondato nel decennio 2001-2010, il 15,3% negli anni 2011-2013 e
ben il 28,9% dal 2014 in poi, e nel commercio al dettaglio, con il 32,5%
fondato nel decennio 2001-2010, il 17,3% negli anni 2011-2013 e il 23,5% dal
2014 in avanti. Le imprese operanti nella viticoltura sono mediamente più
giovani di quelle attive nella produzione di vino ma leggermente più anziane di
quelle del commercio, dal momento che sono state fondate nella maggior parte
dei casi negli anni ’90 (21,8%) e ’00 (29,7%).