L’IGT Toscana Guidalberto viene spesso considerato il secondo vino della Tenuta San Guido – e probabilmente all’inizio lo era anche-, ovvero il vino che viene dopo il Sassicaia, ma in realtà così non è anche se il suo prezzo è assai minore, si tratta unicamente di un vino diverso, nella cui composizione ad accompagnare il Cabernet sauvignon troviamo infatti il Merlot, anziché il Cabernet franc, come avviene nel Sassicaia. Come ben specificato sul sito aziendale, il Guidalberto, che prende il nome da Guidalberto della Gherardesca pioniere della conversione agricola del territorio nei primi decenni dell’Ottocento “Non vuole calcare le orme del Sassicaia ma proporsi, piuttosto, come un vino che racconti un’altra vocazione del territorio di Tenuta San Guido”.
La sua genesi è assai più recente rispetto a quella del vino simbolo della Tenuta San Guido, nasce infatti nel 2000 e d’allora è stato prodotto in tutte le annate, i vigneti si trovano su un suolo calcareo, ricco d’Alberese e Gabbro, parzialmente argillosi e ricchi di pietre, l’altitudine varia tra i 100 ed i 300 metri slm, l’esposizione è Ovest, Sud-Ovest ed il sistema d’allevamento è a cordone speronato con densità di 6.200 ceppi/ettaro. La composizione di questo vino, ed in minima parte la sua lavorazione, sono cambiate nel corso degli anni, infatti all’inizio, oltre a Cabernet sauvignon e Merlot entrava nella sua composizione anche un 20% di Sangiovese, vitigno utilizzato sino al 2004, dopo di che la sua ricetta è rimasta stabile (60% Cabernet sauvignon e 40% Merlot) sino al 2020, mentre dal 2021 in poi i due succitati vitigni sono stati utilizzati in parti uguali.
Nell’ambito della tappa milanese dell’evento “La grande bellezza”, tenutosi lunedì 20 aprile presso Ai Chiostri di San Barnaba, abbiamo potuto partecipare ad una degustazione verticale che prevedeva l’assaggio di cinque annate (in Magnum) di Guidalberto, dalla 2021 sino alla prima prodotta, ovvero la 2000, la degustazione è stata condotta con garbo da Raffaele Vecchioni, che ha dapprima ricostruito la genesi di questo vino.
Ecco le nostre considerazioni sui vini degustati
2021 - Frutto di un’annata di grande qualità con la vendemmia dell’uva Merlot iniziata già a fine agosto e quella del Cabernet sauvignon nella seconda settimana di settembre. La fermentazione si è svolta in acciaio per entrambe le uve –separatamente- con una macerazione di un paio di settimane con rimontaggi e délastage mentre l’affinamento è stato effettuato in barriques di rovere francese (una piccola parte in rovere americano) per il 40% nuove, il tutto per 15 mesi.
Color rubino, luminoso e trasparente, di discreta intensità. Bel naso, intenso, fresco e pulito, molto elegante, fruttato, frutto rosso dolce, floreale, spezie dolci e legno dolce, note vanigliate. Dotato di buona struttura, fresco, con trama tannica in perfetto equilibrio, sapido, verticale, con buona vena acida, presenta accenni piccanti di pepe, lunga la sua persistenza. Un vino giovanissimo, ma che promette assai bene.
2019 - Annata dall’andamento climatico estremamente variabile che ha comportato una grande attenzione e cure in vigna dal germogliamento -anticipato- sino alla vendemmia, iniziata ai primi di settembre con il Merlot delle altitudini più basse per concludersi ad inizio ottobre con gli ultimi Cabernet sauvignon. Fermentazione in vasche d’acciaio con macerazione di un paio di settimane per il Merlot e leggermente più prolungate per il Cabernet sauvignon, affinamento per 15 mesi in barriques di rovere francese (20% in rovere americano).
Color rubino di discreta intensità, leggeri accenni granati sull’unghia. Buona la sua intensità, balsamico, frutto dolce e più maturo del precedente vino, ciliegia, leggeri accenni vegetali. Intenso e strutturato, piccante pepato, tannino deciso e leggermente asciugante, verticale, il frutto appare meno maturo rispetto a quanto percepito al naso, lunga la sua persistenza.
2017 - Annata calda e siccitosa che ha notevolmente influito sulle caratteristiche del vino, la vendemmia del Merlot è iniziata a fine agosto proseguendo quindi nel mese di settembre per il Cabernet sauvignon. Vinificazione in vasche d’acciaio con macerazione di un paio di settimane per il Merlot e leggermente più breve per il Cabernet sauvignon, con frequenti rimontaggi e délastage, affinamento per 15 mesi in barriques di rovere francese e per un 5%-7% in rovere americano.
Color rubino, piuttosto intenso e compatto. Buona la sua intensità olfattiva come pure l’eleganza, frutto rosso maturo, accenni di prugne, leggere venature vegetali.
Strutturato, si svuota un poco nel centro bocca, buona vena acida, tannino leggermente asciugante, ci ricorda la pellicina di castagne crude, meno equilibrato rispetto ai precedenti vini. Alla bocca non ha rispettato le aspettative che ci aveva fornito al naso.
2012 - Annata particolare, con un’estate molto calda ma con notevoli escursioni di temperatura tra giorno e notte, vendemmia leggermente anticipata con uve che presentavano acini di piccole dimensioni con una perdita di poco inferiore al 10% della produzione. 60% Cabernet sauvignon, 40% Merlot, fermentazione in vasche d’acciaio con macerazione di circa due settimane, affinamento in barriques francesi (un 5%-7% s’affina in barriques americane) per 15 mesi.
Rubino di discreta intensità con unghia tendente al granato. Buona la sua intensità olfattiva, elegante ed armonico, note balsamiche e di frutto rosso dolce e maturo, ciliegia matura, accenni di prugne essiccate. Fresco e verticale, armonico, elegante, con tannino in perfetto equilibrio, buona vena acida, bel frutto, accenni di liquirizia, lunga la sua persistenza.
un vino elegante e dal grande equilibrio, di notevole qualità, il migliore della batteria. 92/100
2000 - Prima annata di produzione, il blend era composto da 40% Cabernet sauvignon, 40% Merlot e 20% Sangiovese, quest’ultimo vitigno è stato utilizzato sino all’annata 2004 e poi definitivamente tolto. La vendemmia è iniziata ai primi di settembre per il Merlot ed a metà del mese per il Cabernet sauvignon. Fermentazione in vasche d’acciaio con una macerazione di una decina di giorni, affinamento in barriques francesi, per 1/3 nuove (un 5%-7% s’affina in barriques americane) per 15 mesi.
L’età del vino si coglie già dalle sue tonalità, granato di buona profondità con unghia tendente all’aranciato. Buona la sua intensità olfattiva, balsamico, note terziarie di sottobosco, humus, tabacco, radici, fiori secchi, legno ancora percepibile. Strutturato, con tannino un poco asciugante e che tende leggermente all’amarognolo, note di radici, lunga la sua persistenza su sentori di bastoncino di liquirizia. Un vino diverso dai precedenti, con un naso interessante, anche se ovviamente evoluto, ma che alla bocca si perde un poco, pare non compiuto ed un poco slegato., d’altra parte la sua vita l’ha fatta.
Presso i banchi d’assaggio siamo riuscito anche ad assaggiare l’ultima annata, la 2022, da poco imbottigliata. Il suo colore è rubino purpureo, luminoso. Buona la sua intensità olfattiva, fresco, con un bel frutto, ciliegia, presenta note balsamiche e leggeri accenni di fumo.
Pulito e fresco, con bella vena acida e tannini setosi, spezie dolci, bell’equilibrio gustativo, buona la sua persistenza. Un vino giovanissimo ma che promette molto bene.