San Sebastian sta ai pintxos come la pizza sta a Napoli


Da qualche parte ho letto che i pintxos (pinchos) si dividono in due categorie: quelli di San Sebastian, l'eccelenza in persona, e quelli che trovi negli altri bar dei Paesi Baschi. 
Per qualcuno non si può andare via da Donostia (nome basco di San Sebastian) senza essere passati da Arzak mentre per noi che amiamo le cose più semplici non si può partire senza aver fatto una scorpacciata di questi "stuzzichini" (una fetta di pane con sopra verdure, carni, frutti di mare, salumi e formaggi) che spesso e volentieri raggiungono i livelli dell'alta cucina "in miniatura".

Il bar Gandarias
ll posto migliore per mangiarli è senza dubbio la Parte Vieja di San Sebastian dove verso l'ora di cena inizia quello che da quelle parti si chiama Txikiteo, una sorta di "pub crawl" spagnolo dove ogni persona si sposta da un bar all'altro alla ricerca delle migliori prelibattezze accompagnate dall'onnipresente Txakoli (pronunciato "ciacolì"), il vino bianco frizzantino e dissetante di questa regione (a breve recensione del migliore bevuto).
Nel mio Txikiteo ho annotato i migliori bar: il primo che vorrei consigliare si chiama Gandarias (calle 31 de Agosto), un bar ristorante sempre pieno di gente che ti conquista appena metti piede col suo grande bancone pieno di ogni ben di Dio. Qua i pintxos, da mettere su un piattino con le mani, costano circa 2 euro e mezzo l'uno e noi ci siamo presi questi:


La Tosta de Jamón Ibérico che vedete in alto a sinistra è letteralmente da capogiro per la grande qualità del prosciutto.

La Cuchara de San Telmo è l'indirizzo da non perdere a San Sebastan se volete mangiare piccoli piatti di grande cucina basca. Qua non si trovano stuzzichini gourmet a base di pane ma veri e propri piatti di alta gastronomia in versione mignon, un assaggino e via. Appena entrati nel locale di proprietà di Alex Montiel Fuentes, barcellonese con esperienze da Ferran Adrià e Martin Berrasategui, una lavagna vi mostrerà il menù del giorno dal quale si deve solo scegliere per entrare per qualche minuto nel mondo dell'alta gastronomia. Noi abbiamo scelto due piatti a caso, un goloso Canelones caseros de carne de cocidas (2,9 euro) e uno strepitoso Foiè Cuchara con composta de manzana (3,6 euro).

La lavagna della Cuchara
Canelones caseros de carne de cocidas
Foiè Cuchara con composta de manzana
Altri ottimi indirizzi a San Sebastian sono La Cepa, Atari Gastroteka col suo ottimo maiale con zucca fritta e, sopratutto, Goiz-Argi che dal tanti anni sforna decine di spiedini di gamberi (bonus) e carne che voi sceglierete e che loro metteranno sul fuoco in un attimo. 



Ci siete ancora o siete già in viaggio verso i Paesi Baschi?

Il Made in Italy durante le mie vacanze......


RISTORANTI ALLA MODA

  
PIZZE TRADIZIONALI


 LA VERA MOZZARELLA ITALIANA


LA COLATURA DI ALICI PRESIDIO SLOW FOOD 


Che c'è di strano in questa ultima foto? Nulla, tutto perfetto, solo che in Italia in la colatura l'azienda me la vende a più del doppio..... Misteri

Festeggiare con lo Champagne in Formula 1

 

Questa è una foto abbastanza recente dove un pilota di Formula 1 esulta spruzzando Champagne dal palco inzuppando tutta la platea.  
Quante volte abbiamo visto questa scena? Moltissime, eppure pochissimo fino ad oggi si è saputo sulla genesi di questo rito a metà strada tra il gogliardico e il godurioso. Fino ad oggi perchè recentemente dai giornali si è appreso che è stato Dan Gurney il primo pilota a "profanare" una bottiglia di bollicine francesi a fini di festeggiamento.
Era il 1967 quando Dan Gurney, dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans a bordo di una Ford GT40 Mark IV assieme all'altro pilota A. J. Foyt, sul palco d'onore prese d'istinto una bottiglia di Moët & Chandon che si trovava là per altri motivi e cominciò a bagnare chiunque fosse a tipo di spruzzo.

Dan Gurney a Le Mans
Quella bottiglia e quel gesto non passarono inosservati visto che Flip Schulke, lungimirante reporter di Life, prese lo champagne vuoto e se lo fece autografare dallo stesso Gurney.
Schulke trattenne con sè il prezioso cimelio per decenni prima di ridarlo al pilota statunitense che oggi lo mostra alla stampa. La bottiglia è ancora bellissima, che ne dite?


Fonte: Rete

A Logroño tra le tapas di Calle Laurel


Logroño, capoluogo della Rioja e tappa fondamentale per chi si incammina verso Santiago de Compostela, la movida enogastronomica si svolge attorno alla Senda de los Elefantes, composta dalla Calle San Juan e dalla Calle del Laurel. Quest'ultima è un vero e proprio paradiso per chi ama la tapas (pintxos in lingua basca) visto che in poco più di 200 metri ci sono più di 40 tra bar e ristoranti.



Ogni locale di Calle Laurel, e dellle vie limitrofe in minor modo, è specializzato in una o due tapas. Si va là soltanto per quelle e si girano tutti i locali per scoprire le piccole meraviglie gastronomiche del posto sempre accompagnate da un bicchiere di vino della Rioja.

Qua trovate la lista di tutti i bar presenti con le loro specialità.

Noi, per non fari mancare nulla, abbiamo girato quasi tutti i locali e le migliori mangiate sono state fatte da:


Tartina di funghi porcini e salame piccante
Cojonudo con uovo di quaglia e chorizo piccante
Patate alla Riojana piccantissime
D.O. Laurel

Tortilla di patate invertita. Ottima e gustosa.
 Bar Angel

Spiedino di funghi alla piastra e gamberi. un euro e venti di bontà.
 Meson del Abuelo


Seppie alla piastra con olio al prezzemolo. Un euro e cinquanta di bontà.

In bicletta col vino...


Ah l'estate!! Aria aperta e tante passeggiate in bibicletta ripensando alla bella canzone di Riccardo Cocciante


Se poi andate a fare una gita e volete portarvi la vostra bottiglia di vino preferito non c'è problema, hanno inventato il Bicycle Wine Rack, una portabottiglie in pelle su misura da applicare alla canna della bicicletta. 


Il suo inventore risponde al nickname di oopsmark, misterioso soggetto canadese che si diverte a creare oggettini in pelle e venderli su internet. Lo trovate in vendita a circa 30 dollari. 

Mi raccomando però, presi dall'entusiasmo del primo bicchiere di vino non fate questa fine...



Parlare di Chateau Lafite falso in Cina è come sparare sulla Croce Rossa?


Sembra che a volte i giornalisti scoprano l'acqua calda oppure sarà il Ferragosto che richiama notizie banali buone solo per l'ombrellone. Sta di fatto che giorni fa su molti siti internet è rimbalzata la notizia che in giro ci sono molte bottiglie false di Chateau Lafite. Dopo aver copiato di tutto di più, i cari cinesi, sì sempre loro, hanno scoperto il nuovo eden della truffa: il vino bordolese. 
Sappiamo ormai che i grandi vini francesi hanno mercato quasi esclusivamente in Asia dove, si dice, circoli più Lafite di quando se ne produca all'interno della casa madre.
L'allarme è stato lanciato molto tempo fa da Simon Tam, fondatore del Centro Indipendente del Vino basato a Hong Kong (http://www.iwinecentre.com/), che ha parlato di un mercato di bottiglie vuote di  Château Lafite del 1982 proposte a 10.000 dollari hongkonghesi (936 euro) cadauna.
Le bottiglie non sono usate come portavasi ma, ovviamente, pare che vengano riempite con vino ordinario e rivendute sul mercato al prezzo di 40.000 dollari hongkonghesi (3.700 euro), meno della metà del prezzo ufficiale del millesimo in questione.
Un commerciante di vini contattato dal Relaxnews ha confermato queste affermazioni sostenendo che ormai "quando vengono organizzate degustazioni di ottimi vini in Cina continentale, si può notare che le bottiglie vengono immediatamente distrutte dopo la degustazioneaffinché non si possano riutilizzare, o si fanno firmare le etichette dal rappresentante della tenuta viticola come souvenir". 

Per evitare sorprese questo video fornisce qualche utile consiglio:



La fregatura, nonostante tutto, è sempre in agguato quindi prudenza e occhio all'etichetta...vabbè questa è proprio da querela......


Bicchieri di vino?


Riuscireste a bere il vostro vino preferito con questi bicchieri?


Si chiama Glass tank, ed è l’ultima creazione del designer giapponese Kouichi Okamoto per lo studio Kyouei Design. Ci viene detto che grazie alla particolare forma e alla differenza di pressione che si crea tra il liquido e l’aria in bottiglia, si garantisce il permanente riempimento del bicchiere (vedi foto sotto).


La domanda che mi pongo è: PERCHE' TUTTO CIO' ?



Il Bar Zamora di Valladolid


Valladolid non offre moltissimo al turista di passaggio all'interno della Comunità Autonoma della Castiglia e Leon. 
Per i golosi in circa di tapas o, meglio, pintxos di tutto rispetto al di fuori di Bilbao e San Sebastian il miglio consiglio e di passasare al Bar Zamora in calle Correos, una vietta vicina alla bella Plaza Mayor.
In questo angolo sperduto di Spagna potrete mangiare un piattone di pintxos per una spesa ridicola di circa 10 euro a piatto. Con un bicchiere di vinello locale con 12 euro avete fatto una cena gourmet. Altro che aperitivo alla milanese. Un posto che vale il viaggio!

Noi abbiamo preso questo


In particolare ottimo era questo pintxos fatto con peperoncino verde, uovo di quaglia (?) e carne


Anche questo col polpo era squisito


Goloso questo con la polpa di granchio e il kiwi


Straordinario per presentazione e sapori questo pintxos di verdure
 

Altri pintxos in esposizione fatti di formaggio di capra e marmellata


Bar Zamora vale davvero il viaggio!

James Suckling e la nuova Romanée-Conti siciliana


Qualche giorno fa su Twitter il signor James “Giacomino” Suckling ha scritto la seguente frase:


Le “soffiate” indicano Cornelissen come il possibile destinatario delle mire espansionistiche dell’ex collaboratore di Robert Parker. C’è chi parla invece di Franchetti come nuovo re della Borgogna siciliana.
Io sono un po’ allarmato da tutto questo perché non vorrei che Suckling produca “danni” anche in Sicilia, una terra enologicamente parlando ancora abbastanza pura e lontano da certa mondanità toscana. I prezzi poi, mediamente, sono ancora umani per cui l’americanizzazione del nerello abbinata a una certa spocchia borgognona potrebbe creare disastri anche per noi consumatori.

La corsa all’oro siculo è iniziata?

A Madrid dentro il Mercado di San Miguel


Ogni volta che vado a Madrid non salto mai due cose: il Museo del Prado e, soprattutto, il Mercado di San Miguel, un luogo storico a pochi passi da la Puerta del Sol che in questi giorni è ostaggio de "Los Indignatos".
La struttura è quella originaria di ferro del 1916 ma oggi il mercato ha cambiato vita diventando un vero e proprio luogo gourmet servito da 75 postazioni da far leccare i baffi a tutti i gastrofanatici. Qualche foto rende bene l'idea....

L'ENTRATA


I SUCCI DI FRUTTA FRESCHI


IL BANCO DEL BACCALA'



PER CHI E' GOLOSO DI OSTRICHE


IL BANCO DEI FORMAGGI


GLI OTTIMI SPIEDINI DI OLIVE


IL BANCO DELLA CARNE DA FARE ANCHE SUBITO ALLA PIASTRA


IL BANCO DEI SALUMI CON JAMON IBERICO DE BELLOTA IN VISTA


Questo è solo una parte dei banchi presenti. Te vai là, ti prendi la tua tapas e ti siedi a mangiare tranquillamente all'interno dello spazio centrale del mercato. 
Da bere? Io dopo un fresco Verdejo mi sono regalato un bicchiere di Vega Sicilia Unico 1998 al costo di 25 euro al bicchiere!

Il Mercado de San Miguel è un posto davvero incredibile e mi piacerebbe trovarlo a Roma, magari al posto di tante bancarelle pacchiane che troviamo all'interno dei nostri spazi comunali.

Ora basta scrivere, finisco la mia tapas di , polpo e salmone...


Il tappo di champagne non sarà più un problema...


Mai più servizi di questo tipo!!


Da domani in poi la realtà per tutti gli champagnisti sarà questa:


Non è un'invenzione recente ma il paracadute per il tappo a fungo rappresenta una delle maggiori enoboiate della storia recente. Come funziona? Basta applicare il dispositivo prima dell'apertura della bottiglia e il gioco è fatto. Muri, finestre e il vostro occhio ringrazieranno. La vostra mente un pò meno...

Si vede che è estate e sto andando in vacanza? Faccina col sorriso :-)