Di Walter Massa avevo scritto molto in questo post per cui oggi non vorrei aggiungere molto altro rispetto a quanto ci aveva dichiarato nei vari video.
Quello che mi preme, ora, è cercare di dipanare il filo emozionale che ancora mi imprigiona mentre scrivo questa righe ripensando al 19 ottobre, quasi un mese fa, quando sono riuscito a portare a Roma Walter Massa per una quadrupla mini verticale dei suoi vini che, oltre ai vari Derthona, Sterpi e Costa del Vento, prevedeva anche il Monleale, il suo barbera DOC. Si sappia, in anticipo, che da quelle parti si fanno anche grandi rossi. La verticale prevedeva:
Timorasso "Derthona" 2005: il suo vino "base"in questo millesimo offre un olfatto molto consistente di frutta tropicale matura, cedro per poi aprirsi in sensazioni floreali di ginestra e un tocco di buona mineralità di fondo. Bocca inconfondibilmente sapida, minerale, ritorno di frutta e minerale.
Timorasso "Derthona" 2007: rispetto al precedente anno, questo timorasso si dimostra più verticale con un naso più secco, salmastro con tocchi erbacei e di agrume. In bocca è teso, diretto, corroborante, meno avvolgente del 2005. Ancora giovanissimo.
Timorasso "Derthona" 2009: naso di grande intensità ma ancora giovane, ritrovo la vena minerale, il tiglio, i fiori d'acacia, l'agrume non troppo maturo. Al palato è di buon equilibrio, la freschezza e sapidità del vino bilanciano ottimamente la struttura di un timorasso di buona vena alcolica. Da lasciare in cantina ancora per molto.
Fonte: http://www.cellartracker.com |
Timorasso "Sterpi" 2005: questo Cru aziendale, da vigneto di circa un ettaro e mezzo prevalentemente sassoso e, un tempo, pieno di sterpi, nasce un timorasso di rara profondità. Il naso mi ricorda a tratti un grande riesling, sa di frutta matura, idrocarburi, sale, erbe. In bocca è un cavallo di razza che entra in punta di piedi e progredisce inesorabile per minuti.
Timorasso "Sterpi" 2007: se fossi in Francia scriverei che questo vino rappresenta il mio "coup de coeur". Davvero, ancora oggi, a distanza di giorni, posso avvertire le sensazioni di vibrante freschezza e mineralità di questo timorasso che per questa annata sembra essere estratto a freddo da quei sassi bianchi da cui nasce. Nonso come spiegarlo meglio ma c'è davvero un pezzo di microterritorio in questo sorso che rimane lungo, lunghissimo nella memoria.
Timorasso "Sterpi" 2008: rispetto al precedente manca un pò di slancio e di complessità. In questa fase la nota di frutta gialla matura e miele sono più preponderanti rispettao alla mineralità che rimane stavolta un pò in disparte. Si odono anche cenni di erba di campo. Rimane un gran vino e una grande bevuta.
Fonte: Enomania.it |
Timorasso "Costa del Vento" 2006: è il primo Cru aziendale entrato in produzione, era il 1992 e Walter Massa stava creando quella che sarebbe diventata una vera e proprio rivoluzione culturale lanciando nel gota dei vini italiani il suo Timorasso. Al naso esprime mediterraneità, sa di timo, maggiorana, lentisco, poi esce la rotondità della frutta matura, del miele, del torrone bianco. La mineralità, la selce è solo accennata. Bocca coerente, ampia, persistente, buona la spina acida e la chiusura fruttata.
Timorasso "Costa del Vento" 2008: il quadro sensoriale si fa più minerale, c'è maggiore durezza in questo vino che si caratterizza per un naso ed un palato più minerale. Stavolta la frutta e l'erba sono messe in un angolo, come in castigo, e non riescono a penetrare come vorrebbero. Vino ancora giovanissimo che deve ancora arrotondarsi ma che promette, da grande, tanta personalità e profondità.
Fonte: enomania.it |
Barbera "Monleale" 1997: come ama ripetere Massa, con la produzione di questo barbera si è partiti da zero, nessun riferimento di produzioni simili in zona, nulla da perdere, solo un microclima interessante e tanta voglia di sperimentare, di creare una strada, un faro, così come fatto per il timorasso. Il risultato? A bere questa versione di barbera affinata in botte piccola direi che l'obiettivo è stato raggiunto con successo. Profilo olfattivo complesso, apre su note di frutta rossa matura, corteccia, sottobosco, cannella, chiodo di garofano. Profondo il naso così come il palato dove il vino rimane succoso, avvolgente e con un supporto acido ancora corroborante. Un vino che non ti aspetti.
Barbera "Monleale" 2000: rispetto al precedente è più polposo, intenso, evidenz di frutti rossi, liquirizia e spezie nere. Palato molto dritto, teso, ancora ruvido nel tannino e con un'acidità ficcante. Chiude persistente, sapido, deciso.
Barbera "Monleale" 2003: l'annata calda si sente ma non troppo, il corredo olfattivo dona sentori di cioccolato bianco, lampone, liquirizia dolce, frutti di bosco. Bocca sapida, succosa, non enorme ma dritta e lunga. Un bel bicchiere, espressione del millesimo e della bravura di Massa ad interpretarlo.
Fonte: wine-searcher.com |