Non è passato molto tempo da quando Franco Ricci, nell'editoriale del n°54 di Bibenda 7, scrive testualmente queste parole:
Lo vogliamo ribadire questo desiderio di far cessare il suono di certi tromboni che sull’altare del “puro e pulito” inventano la favola di un vino migliore confondendo una bio vigna con la cantina, fingendo di non sapere che per eliminare i solfiti dal vino, i diserbanti o i concimi chimici nel terreno non ci azzeccano niente.
Di sicuro, signori, secondo natura il vino è aceto. E, se non si trovano altri sistemi, senza la mano dell’uomo in cantina, proprio non possiamo farne a meno dei solfiti. E chi utilizza i solfiti non può scrivere “vino biologico” sulla bottiglia o sul suo biglietto da visita.
Sia come sia, noi siamo per la qualità. Punto e basta. La ricerca della qualità è il nostro obiettivo e se qualcuno un giorno ci proporrà la massima qualità e in più pure senza solfiti, gli assegneremo senza dubbio il nostro Oscar. Perché sarà allora una grande scoperta, da applaudire come abitanti di questa Terra. Però, dopo l’applauso, torneremo in silenzio a occuparci di vino.
Ovviamente le polemiche generate da questo scritto sono state tante visto un certo livello di approssimazione di certe idee che, lasciatemelo dire, non possono essere condivise.
A proposito di vino biologico. Per rispondere ad alcuni nostri cari lettori. Non ci risultano al momento prodotti che, in assenza totale di solfiti, siano di grande qualità e longevi. Se ne siete a conoscenza fatecelo sapere. Con i solfiti il biologico è un falso.
Vabbè, è fatto così, insiste giustamente nella sua tesi, è una sorta di "talebano" del vino solfitato.
Poi, un giorno, spulciando in internet vedo Francesco Vettori che tira fuori un link che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia.
A Roma / Wine Research Team - I vini senza solfiti e non solo
Giovedì 16 Maggio 2013
Sono 23 le aziende che si presentano in grande stile a Roma per sottoporre al nostro assaggio i risultati del Wine Research Team. Un processo assolutamente scientifico attraverso il quale si sono volute individuare tutte quelle procedure, da attuare nel vigneto e in cantina, finalizzate ad ottenere la migliore qualità del vino.
Un progetto rivoluzionario, supportato da otto anni di ricerca, studiato dal Dott. Riccardo Cotarella, enologo di chiara fama e coordinatore del progetto, assieme al Prof. Fabio Mencarelli, tecnico dell’alimentazione, al Prof.Riccardo Valentini, climatologo, tutti e tre del Dipartimento per l’innovazione dei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università della Tuscia, e insieme al Dott. Cesare Catelli, biologo.
La sintesi dello spirito che accomuna le 23 aziende che seguono il processo del Wine Research Team è riportata su tutte le retroetichette dei vini prodotti seguendo tale processo:
“La vite ed il vino accompagnano l’uomo nel suo cammino di Civiltà. La passione e la ricerca scientifica contribuiscono a superare limiti a volte impensabili”.
A voi l’onere di valutare i risultati della ricerca attraverso l’assaggio dei vini senza solfiti aggiunti delle 23 aziende presenti (segnalandovi che nel frattempo altrettante aziende, sempre seguite dall’enologo Riccardo Cotarella, hanno iniziato a produrre vino secondo il processo del WRT):
Allegrini - Castello di Cigognola - Carvinea - Còlpetrone - Coppo - Di Majo Norante - Falesco - Fattoria del Cerro - Fattorie Greco - La Guardiense - La Madeleine - La Murola - Leone De Castris - San Patrignano - San Salvatore - Tenuta dell'Arbiola - Tenuta di Frassineto - Tenuta San Polo - Terre Cortesi Moncaro - Terre de la Custodia - Trequanda - Villa Matilde - Villa Medoro
Leggo, rileggo, mi alzo, faccio un giro, mi risiedo, penso che ho perso la capacità di lettura perchè ciò che vedo è incomprensibile. E' come se mi dicessero che Berlusconi, di notte, va a letto con il pigiama di Che Guevara mentre Rosy Bindi fa la cubista all'Alien di Roma.
23 aziende...Cotarella......ricerca scientifica.....VINI SENZA SOLFITI.....
Ma, Franco, non avevi detto, scritto, non ci avevi sfracassato le xxx sul fatto che questi vini non ti piacevano, che erano di scarsa qualità, poco longevi.....Franco, sei sicuro? Puoi, caro Franco, provare a farmi capire perché denigrare su Bibenda7, nel tuo editoriale, i vini
senza solfiti e poi ospitare una degustazione all’AIS Roma che te stesso organizzi?
Perché praticare bene e razzolare male?
Un tarlo, però, comincia ad entrarmi nella mente, una ambiguità talmente oscena che, se confermata, sarebbe un colpo al cuore per noi romantici.
Il cattivo pensiero riguarda queste frasi:"La ricerca della qualità è il nostro obiettivo e se qualcuno un giorno ci proporrà la massima qualità e in più pure senza solfiti, gli assegneremo senza dubbio il nostro Oscar" e "Non ci risultano al momento prodotti che, in assenza totale di solfiti, siano di grande qualità e longevi".
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