"Andrea ti verso un pò di Moschofilero?"
L'educational tasting sul vino della Grecia sotto la guida di Costas Linardos, patron di Ellenika.it, continua con questo secondo post col quale cercherò di spiegare tutte le sensazioni che sono derivate dalla domanda precedente.
"Costas, che razza di vino è il Moschofilero, sono davvero curioso!!"
Versandolo nel bicchiere, anche se la foto non rende conto, osservo come cromaticamente il vino somigli molto a certi pinot grigio italiani.
"Hai ragione Andrea" - sorride Costas - "perchè questa varietà autoctona dell'altopiano di Mantinea nel Peloponneso centrale, sebbene sia a bacca rossa, dà vini bianchi e, se vinificato assieme alla bucce, non origina vini rosati ma vini aromatici di colore grigio. Non per niente ma viene definito un "Blanc de Gris".
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Yiannis Tselepos, che ha prodotto il vino che sto bevendo, può essere considerato uno dei padri del Moschofilero in Grecia. Infatti, dopo aver preso la laurea in enologia ed aver lavorato in Borgogna per due anni, Tselepos è approdato in Grecia, nell'Arcadia, per studiare questo vitigno storico derivante dalla famiglia dei "Fileri" che da tempo immemore è l'uva tipica del Peloponneso.
Yiannis Tselepos. Foto:http://graperover.com |
Una volta scoperte le grandi potenzialità dell'uva, nel 1989 Tselepos decide di creare un'azienda tutta sua ed inizia ad impiantare Moschofilero alla pendici del Monte Parnon (vicino all'antica città di Tegea e nella zona DOC di produzione Mantinea ) ad un'altitudine media di circa 750 metri s.l.m su terreni abbastanza poveri caratterizzati da argilla e roccia.
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Una volta nel bicchiere e, come detto in precedenza, constatato il colore "particolare", mi precipito a valutare l'aspetto olfattivo di questo Moschofilero 2012 e subito risulta evidente ciò che ipotizzato da qualche minuto e cioè che questo antico vitigno del Peloponneso sia in qualche modo imparentato col moscato e col traminer perchè, oltre ad ad essere intensamente aromatico, ha sfumature aromatiche che mi richiamano ampiamente questi due ultimi vitigni.
Avvolgente, svela un susseguirsi di sentori di rose e tuberose, litchi, pesca bianca, melone giallo, noce moscata, maggiorana e fresca mineralità. La trama gustativa è vellutata, sapida, fitta, e sfuma in un indelebile ricordo di fiori e agrumi. Seducente.
La vinificazione prevede una crio-macerazione per 8 ore alla temperatura di 10 gradi. Fermentazione in tini di acciaio a 14 gradi. Produzione: 120.000 bottiglie. Da notare che Tselepos produce anche un Blanc de Gris (100% moschofilero) che, dopo una prima fermentazione in acciaio, termina la vinificazione in barrique dove affina sulle sue fecce.
Con Costas cerchiamo di trovare i possibili abbinamenti di questo vino che, per caratteristiche gusto-olfattive, riteniamo sposarsi splendidamente con i crudi, soprattutto molluschi e crostacei, la cucina asiatica e il pesce alla griglia. Come lo vedete abbinato ad un piatto succulento di gamberoni al curry?
Ah, Tseleposproduce anche un originale metodo classico sempre da uva moschofilero, si chiama Amalia Brut e, come il Mantinia, lo trovate in vendita sul sito di Ellenika.it!
5 commenti:
Ciao, avete anche altre versioni di Moschofilero?
Con le uve di Moschofilero abbiamo tre vini: il Mantinia, il vino recensito, il Blanc de Gris, di cui si parla sempre nell'articolo, e l'Amalia brut, un metodo classico molto interessante. Tutti e tre i vini sono del produttore Tselepos
Metodo classico fato come?
Il metodo è quello classico; cosa interessa sapere in particolare?
quanto sta sui lieviti, quando è stato sboccato, etc
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