E' bello avere come amico Costas Linardos, deus ex machina del sito Ellenika.it, perchè oltre a parlarti della sua Grecia, della quale conosce ogni angolo, è anche un grandissimo amante dell'enogastronomia locale e, non di rado, quando ci vediamo in qualche wine bar di Roma porta sempre qualche chicca da farmi scoprire.
L'ultima volta che ci siamo incontrati, come al solito, tra il serio ed il faceto mi ha ripetuto che:"Questi vini, che poi sono quelli che distribuisco, difficilmente vengono proposti ai turisti in vacanza e credo siano lontani, per qualità, da quello che, comunemente, si intende per vino greco. La Grecia del vino non è, per fortuna, solo vino sfuso o solo Retsina di basso livello...e spero, stasera, di dimostrartelo ancora una volta. Ma, per il buon nome (o cattivo!) della Retsina,la prossima volta che ci vediamo ti porterò una Retsina di qualità, BIO e, per buona parte, fermentata in anfora!"
Bere greco mi diverte sempre e per un appassionato come me è sempre una bella sorpresa scoprire l'esistenza di realtà vitivinicole di grande qualità che dietro hanno una storia fatta di intraprendenza e duro lavoro, credendoci sempre nonostante le difficoltà non solo economiche in cui il Paese versa.
Questo è il caso azienda vinicola Tetramythos che si trova in un luogo unico al mondo come il nord del Peloponneso, esattamente ad Ano Diakopto, sulle pendici del monte Chelmos (Aroania). Un luogo unico, come detto, non solo per la bellezza del paesaggio ma anche per il microclima presente che è influenzato enormemente dalla striscia di mare di 25 miglia per 80 costituita dal Golfo di Patrasso e dal Golfo di Corinto i quali creano condizioni di brezza costante con un effetto raffreddamento non indifferente rispetto alle zone del Peloponneso centrale. Mare ma anche e, soprattutto, montagna perchè la viticoltura dell'azienda possiamo definirla quasi estrema visto che gli attuali 14 ettari di vigneto, composto da varietà autoctone (Roditis, Mavro Kalavritino, Agiorgitiko, Malagouzia) ed internazionali (Sauvignon Blanc, Merlot, Cabernet Sauvignon), sono situati ad una altitudine tra i 600 e i 1050 metri s.l.m. Condizioni simili ad una Valle d'Aosta col mare a picco!
Parte dei vigneti. Fonte: |
Tetramythos è stata fondata formalmente nel 1999 dai fratelli Aristides e Stathis Spanos anche se già nel 1997, quando i loro vigneti erano già stati certificati BIO, vendevano le loro uve ad altri vignaioli della zona. La vera svolta della loro vita, enologicamente parlando, i fratelli Spanos ce l'hanno solo qualche anno più in là, nel 2004, quando incontrano l'eclettico enologo Panagiotis Papagiannopoulos, che dà nuova linfa a tutta la produzione portandola a livelli qualitativi eccelsi grazie anche alla costruzione della nuova cantina con tecnologie più moderne e all'avanguardia per il territorio.
Come detto in precedenza, la storia di Tetramythos è costellata anche grandi difficoltà come quando, nell'estate 2007, un vasto incendio di tutta l'area si è portato via nella notte tutta la nuova cantina e buona parte delle viti di proprietà. Un disastro, tremendo, che è stato parzialmente alleviato dagli aiuti dei tanti colleghi vignaioli locali e da quel pizzico di fortuna, chiamiamola così, che ha sottratto al fuoco la parte alta del vigneto le cui uve, fino a quando nel 2009 non si è costruita la nuova cantina con gli aiuti UE, sono state vinificate in altre cantine della zona.
Parte della nuova cantina |
Costas mi ha portato a degustare uno dei loro bianchi, il Roditis Tetramythos (100% roditis) la cui uva, dal particolare colore rosa, è molto popolare nell'Attica, in Macedonia, in Tessaglia e, ovviamente, nel Peloponneso.
Grappolo di Roditis |
Le uve, provenienti da quattro vigneti tra i 14 e i 34 anni situati ad un'altezza che varia tra i 600 e gli 800 metri di altitudine con esposizione nord, sono state vinificate (in bianco) in tini di acciaio usando lieviti autoctoni per l'80%. Dopo pochi mesi di affinamento in bottiglia il vino esce finalmente in commercio e si presenta con un caleidoscopio odoroso di pesca gialla, buccia di limone, muschio, sambuco che fanno da contorno ad un impianto aromatico di viva freschezza e sapidità.
Al sorso è equilibrato, elegante, declinato su importanti note di sapidità che bel bilanciano una struttura dove è presente un lieve residuo zuccherino. Bella la scia finale, molto agrumata, che invita nuovamente alla beva. Vino molto diretto e piacevole che farà la sua "sporca figura" soprattutto a tavola. Costas mi dice che spesso accompagna il Roditis Tetramythos a piatti di pesce, fritti e all'immancabile feta greca.
Nell'attesa di provare gli abbinamenti vi consiglio di fare un giro nel sito e di acquistarne una bottiglia di prova. Vi piacerà!
7 commenti:
Ciao, come posso contattare Costas?
Ciao, sono Costas, mi puoi contattare via mail all'indirizzo costas.linardos@ellenika.it o tramite il sito www.ellenika.it
Costas ma avete anche vini rossi?
Stefano
Ciao Stefano, sì abbiamo anche vini rossi, sia tradizionali che BIO che naturali.I rossi sono dei produttori SIGALAS (SANTORINI), TSELEPOS,MERKOURI E TETRAMYTHOS (PELOPONNESO). Li trovi tutti sul ns. sito www.ellenika.it sotto la voce "VINO GRECO"
Per maggiori informazioni e chiarimenti potete chiamarmi al 328 9853210 o al 06 5599300 anche di sabato
Buongiorno Costas secondo lei ci sono zone più vocate in Grecia? Mirko P.
Bè, dipende per cosa: mi spiego con un esempio. Il Roditis di cui parla l'articolo è un'uva molto diffusa in Grecia sia per la facilità nella coltivazione che per le alte rese. Nella regione montana e pedemontana dell'Egialia (Peloponneso del nord fra Corinto e Patrasso)dove si trovano i vigneti di Tetramythos dà, però, i migliori risultati per via del particolare ecosistema; questa serie di vallate che dal golfo di Corinto salgono verso le zone interne sono note sin dall'antichità per la loro vocazione a produrre eccellenti olii e uve da tavola nelle zone più basse e altrettanto eccellenti uve da vino nelle zone più alte. In Grecia, comunque, ci sono molte zone con spiccata e riconosciuta vocazione alla coltura della vite ed in particolare dei vitigni autoctoni (isola di Santorini fra tutte, tanto per fare un esempio). Se ha tempo, al riguardo, c'è un breve articolo sul sito di Ellenikà.
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