Tutti noi, quando beviamo un vino, alla fine cerchiamo sempre di capire se la qualità che abbiamo percepito sia in qualche modo proporzionale al prezzo della bottiglia. Quante volte abbiamo inveito contro il produttore di turno, spesso di zone vitivinicole alla moda, che vende il suo vino a prezzi da gioielleria senza fornire al tempo stesso alcune emozione al degustatore.
Bene, forse le cose stanno per cambiare e la "rivoluzione", per piccola che possa essere, sta partendo da una nota catena di enoteche di Londra che durante questo fine settimana ha dato vero potere al consumatore finale.
In pratica per quattro giorni, culminati nel week end precedente, tutte e 37 le enoteche della catena Oddbins hanno fatto degustare, rigorosamente alla cieca, tre tipologie di vino a tutti i loro clienti che, al termine, dovevano scrivere il prezzo al quale lo avrebbero acquistato. Al termine si determina il prezzo medio del consumatore (CRP) che sarà quello effettivo di vendita.
Ayo Akintola, manager della catena, ha dichiarato che "almeno cento casse di ciascun vino saranno vendute al prezzo voluto dal cliente che, con questa operazione, è stato messo al centro della filosofia aziedale. Certo, il rischio di perderci da questa operazione c'è ma noi di Oddibins accettiamo il rischio pur di mettere al centro della nostra filosofia aziendale il cliente finale".
In attesa di conoscere i risultati finali, che si sapranno entro due settimane, cerco di capire se una cosa del genere possa essere fatta in Italia e, comunque, possa essere realistica.
Immagino già schiere di distributori, intermediari e parassiti vari che vanno in piazza, immagino già sciami di produttori "offesi" dalla scarsa valutazione del loro vino. Mah, ha pensarci bene nell'Italia dei furboni e dei privilegi il CRP è pura utopia.
Si conoscono i vini e i prezzi medi? Così, giusto per curiosità...
RispondiEliminaPer il resto, credo anch'io sia abbastanza utopico sperare in un esperimento simile nella nostra (?) Italia.
Prossima settimana si saprà tutto
RispondiEliminaC'e' da dire anche che in Italia non esiste neanche lontanamente una struttura di vendita come oddbins (che prima di andare in amministrazione ed essere rilevata da altri, aveva un ottantina di negozi), o come Majestic (160 negozi), che possono permettersi strategie di marketing, organizzazione di promozioni, ecc. E' tutto un altro mondo. Aspettiamo curiosi i risultati (anche perche' uno di quei vini potrebbe essere il mio!)
RispondiEliminaCome reagiresti se ti deprezzassero il costo del vino?
RispondiEliminacerto che non sarei contento, pero' qui c'e' un problema, gli inglesi sono abituati ormai a comprare il vino sottocosto. La media di prezzo del vino e' circa £ 4,50 a bottiglia. Se si tiene presente che l'accisa e' £ 1,85 a bottiglia, l'IVA al 20%, il margine del negozio, le spese di trasporto, i costi del materiale, si fa presto a vedere che quei prezzi non sono sostenibili. Quel Morellino a £ 10, in Italia costerebbe £ 7 (non ci sono accise da noi), li e' gia' tra i superpremium price, mentre il mercato e' invaso da vini che all'origine costano meno di un euro a bottiglia. Insomma, una situazione complicata.
RispondiEliminaio sarei super daccordo.. mi piacerebbe tanto che valutassero i miei alla cieca.....tanto più bassi di così i vini li devo solo regalare :) .ciao gian paolo
RispondiEliminaP.S. se fai un'operazione del genere ti mando i vini di corsa!!
GP sei pronto a venire a Roma? Intanto a Faenza passo io da voi!!
RispondiEliminaAndrea io a Faenza ci vado solo per trovare il grande Succi e il Maestreo Berti e poi a bere ottimi vini.Io non ci sono per mancanza di comprensione reciproca con il curatore della Guida/Fiera :) :) dimmi quando vieni che magari ci becchiamo là !ciao GP
RispondiEliminaP.S. ti ridò il cell delle volte che tu l'abbia perso.3491459612
Allora ci vediamo là e facciamo un giro assieme!
RispondiEliminaPer quanto riguarda Roma io sono super pronto!!!ho ancora la maglia del principe-Giannini- da sfoggiare
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