E se per l’ultimo dell’anno bevessimo solo vini rossi?


di Carlo Macchi

Ormai il fatto che il consumo di vini rossi sia in caduta verticale, che la maggioranza di chi beve vino, specie giovani e donne, preferiscano bianchi e bollicine è ormai un dato acclarato. Dato che questo sarà l’ultimo Garantito IGP del 2024 e volendo sempre andare in controtendenza, noi Giovani Promettenti, amanti da moltissimi anni soprattutto di vini rossi, vogliamo consigliarvi come passare un indimenticabile 31 dicembre brindando solo con vini rossi, per dimostrarvi che dove arriva un bianco, un vino rosa o una bollicina, può arrivare tranquillamente un vino rosso.

Partiamo quindi per questo nostro viaggio tra i rossi “alternativi” alle solite bollicine.

Ormai è regola che l’antipasto specie se di pesce, voglia il bianco o, al limite il vino rosa. Ma avete provato a mettere in fresco un Santa Maddalena, magari del 2023, che tra l’altro è stata, nonostante tutto, un’ottima annata per questo vino?


Il nostro consiglio sicuro è il
Santa Maddalena Classico DOC 2023 di Glögglhof o il Santa Maddalena Classico DOC 100, 2023 di Katharina Martini: due vini che uniscono profumi incredibili di frutta ad una setosa freschezza. Provateli e ci ringrazierete!


Se poi per voi vale il detto “Famolo strano” dirottatevi non su Cuba ma su un
Pelaverga di Verduno, per esempio su quello consigliato la settimana scorsa da Roberto Giuliani o, se il pesce fosse in compagnia di un filo di pomodoro, su una Lacrima di Morro d’Alba, vino dai profumi assolutamente incredibili e dal corpo rotondo e godurioso. In questo caso vi proponiamo la Lacrima di Morro d’Alba Fiore 2023 di Lucchetti, che ha anche il tappo a vite, così il “famolo strano” è completo.


Superato lo scoglio antipasto andremo più spediti perché i primi piatti sono uno dei cavalli di battaglia preferiti dei rossi. Potremmo spaziare da ogni parte d’Italia ma il Babbo Natale che è in me vi propone due vini agli antipodi: da una parte il
Morellino di Scansano e dall’altra un Valtellina Superiore, due modi particolari di coniugare il sangiovese e il nebbiolo. Se il primo è rotondo il secondo è verticale, se il primo va sul frutto il secondo punta tanto su note floreali, insomma sono tanto ma tanto diversi ma quelli che vi proponiamo sono tanto ma tanto buoni e non costano cifre da capogiro. Quello che costa veramente poco è Morellino di Scansano Roggiano (Biologico) 2023 dei Vignaioli del Morellino di Scansano mentre il Valtellina Superiore Il pettirosso 2022 di Ar.Pe.Pe, costerà qualche euro in più ma non molti. La scelta dipende dai piatti.


E dopo i primi, anche se la fame è calata, arriviamo ai secondi. Magari è calata la fame ma non la sete e soprattutto la voglia di provare un vino che rimarrà impresso nella mente per tutto l’anno a venire. Anche qui la scelta, pur non sconfinando, è infinita ma noi vogliamo cadere sul sicuro e quindi proponiamo due “intensità diverse di tannino”. Da una parte il Gioia del Colle Primitivo DOC 17 Vigneto Montevella 2021 di Polvanera, dove il motore del vino non è certo il tannino e dall’altra il Barolo Ornato 2020 di Palladino, dove il tannino comanda con fermezza e dolcezza.


A questo punto l’eventuale formaggio non può derogare dal continuum enoico temporale di proseguire con una delle due bottiglie suddette (anche tutte e due se volete, basta non dobbiate guidare) e quindi andiamo al dolce, dove vi aspetta la dolcezza leggera e rinfrancante ma una concreta e appagante, come quella del Recioto della Valpolicella Classico Vin del Sette 2015 di Mizzon. Ve ne proponiamo solo uno perché ormai sarete saturi e quindi poco ma buono, anzi buonissimo.

Vino dopo vino vi abbiamo accompagnato fino al nuovo anno, 
quindi BUON 2025 DA PARTE DE I GIOVANI PROMETTENTI!

Nessun commento:

Posta un commento