Champagne: falsi miti e credenze sulle lussuose bollicine


Lo Champagne è considerato uno dei prodotti vinicoli più lussuoso al mondo e, proprio per questo, è associato a festeggiamenti e ricorrenze speciali nell’immaginario collettivo. Tutti lo conoscono come un “vino frizzante” proveniente dalla Francia, qualcosa di molto simile alle bollicine nostrane che, tuttavia, può avere prezzi decisamente poco accessibili.

Dinanzi a bottiglie iconiche, come lo Champagne Dom Pérignon, è difficile non rimanere affascinati ma, come vedremo, per apprezzare al meglio le peculiarità dello Champagne è importante conoscerlo a fondo.

Oggi, per l’appunto, presenteremo questo prodotto sotto una luce nuova, che non tenga conto solamente della sfera del lusso che lo avvolge e che sveli, finalmente, tutti i falsi miti e le credenze che vi ruotano attorno.

Non solo lusso e sfarzo: lo Champagne può essere anche “frugale”

Il primo falso mito da sfatare riguardo allo Champagne è la sua esclusiva associazione con le occasioni di lusso e celebrazioni. Sebbene sia vero che lo Champagne è spesso scelto per eventi speciali, va ricordato che può essere apprezzato in tanti altri contesti, anche quelli economicamente più abbordabili.


Il suo profilo fruttato e le bollicine vivaci lo rendono adatto anche per cene informali, aperitivi o semplicemente come accompagnamento per piacevoli momenti di relax. È da molto tempo che i produttori di Champagne lavorano per rompere la concezione elitaria che lo caratterizza ma, chiaramente, senza mortificarne le origini.

Questo aspetto si lega ad un altro “falso mito”, ovvero a ciò che riguarda il prezzo delle bottiglie di Champagne. Si, è vero, esistono etichette pregiate di valore altissimo, ma è vero anche che sul mercato esistono opzioni più accessibili di ottimo gusto e di grande raffinatezza.

Gli Champagne non sono tutti uguali

Nell’immaginario di chi non ha mai bevuto Champagne aleggia sempre la convinzione che si tratti di un vino spumante fruttato e delicato. Questo in parte è vero ma bisogna anche considerare che di tipologie ce ne sono molte, e che la loro essenza deriva dal metodo di produzione ma anche dalla regione da cui provengono.

La regione della Champagne, infatti, è suddivisa in diverse zone vinicole, ciascuna con caratteristiche uniche che contribuiscono alla diversità e alla complessità dei vini prodotti. A nord-ovest, per esempio, troviamo la Montagne de Reims, famosa per i suoi terreni calcarei e le vigne di Pinot Noir. I vini prodotti in questa zona sono noti per la loro robustezza e struttura.

Procedendo verso ovest, lungo le rive del fiume Marne, si trova la Vallée de la Marne, dove il Pinot Meunier è la cultivar più diffuso, nonché quello che conferisce l’animo morbido e fruttato allo Champagne.

A sud di Épernay sorge la Côte des Blancs, rinomata per i suoi terreni calcarei e le vigne di Chardonnay. Questa zona produce principalmente Champagne Blanc de Blancs, cioè ottenuto esclusivamente da uve Chardonnay.

Più a sud ancora, infine, troviamo la Côte des Bar, meno conosciuta ma in crescente riconoscimento, utilizza principalmente uve Pinot Noir e Pinot.

Il concetto di "terroir", dunque, è importantissimo perché influenza l’aspetto, il colore e la sapidità del prodotto in base alle condizioni del suolo, del clima e dell'esposizione dei vigneti.

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