Alla scoperta dei vini biologici della Cantina della Collina!


di Luciano Pignataro

La voglia di conoscere questa azienda ci è venuta assaggiando il suo Piedirosso, il vino che per me resta emblematico della regione. Sin dal primo sorso comunica leggerezza e voglia di stare insieme attorno a una tavola, i profumi di geranio e di frutta rossa fresca esplodono al naso: insomma un rosso sottile e leggero, proprio come la moda sta richiedendo in tutta Italia dove siamo stanchi di sovraestrazioni e surmaturazioni più che delle stesse barrique usate oltre misura.


Scopriamo così che il Turci, questo è il nome, è una delle tre etichette della piccola azienda. Le altre due sono l’Aglianico, non a caso chiamato Cerzeta che in dialetto vuol dire quercia, e il bianco da uve Greco, Scorza. Tutti. Tre sono Campania igt.
Si tratta di due vini di prodotti nell’agriturismo Terranova, un vecchio casale del ’70 appollaiato su una colina a circa 450 metri di altezza fra i comuni di Solofra e di Montoro, lì dove inizia la Valle dell’Irno. Siamo ancora in provincia di Avellino, ma assolutamente fuori dalle storiche docg, a due passi dalla provincia di Salerno in un’area sconosciuta dal punto di vista vitivinicolo ma molto famosa in passato prima per l’industria tessile avviata da imprenditori svizzeri nell’800, poi dalla industria delle pelli che è ancora viva nonostante i periodi di crisi e che fa sentire la sua presenza quando si attraversa il comune di Solofra dalla superstrada che collega Salerno ad Avellino con il suo tipico odore di Zolfo.

Maria Buonanno

L’azienda è di proprietà della famiglia Buonanno e al timone c’è Maria che ha subito impostato la conduzione delle viti seguendo il protocollo della certificazione biologica attestandosi su una resa che oscilla fra i 50 e il 60 quintali per ettaro.
Per la zona è una novità, perché sino nessuno aveva imbottigliato secondo criteri moderni, l’avventura è iniziata con il nuovo impianto nel 2007 che circonda a terrazzamenti il casale con l’inizio della produzione nel 2010. L’antica casa colonica, ampliata nel rispetto della sua storia, accoglie diverse attività: una spaziosa soffitta ospita mostre fotografiche, workshop e spettacoli musicali; la sala al piano terra accoglie grandi o piccoli eventi. Quanto alla cucina, è quella rigorosamente contadina del Sud dove hanno un grande ruolo soprattutto le patate e la cipolla ramata di Montoro, ottima per cucinare la Genovese, tipico piatto napoletano.


L’agriturismo si chiama Terranova, l’azienda vitivinicola la Cantina della Collina per evitare confusione. Si tratta di una controtendenza rispetto ad una delle pochissime aree del sud con cui si è registrato un processo di industrializzazione autoctono e non indotto con i fondi pubblici. Nell’immaginario collettivo locale, per capirci, non è un luogo dove si può immaginare questa oasi di pace e di tranquillità convinta. La vinificazione di tutti e tre i vini avviene senza lieviti selezionati, l’unico materiale usato è l’acciaio. Del Piedirosso abbiamo detto. Anche l’Aglianico garantisce una croccante freschezza al palato, ha naturalmente un peso diverso sul palato e lo consigliamo direttamente su piatti strutturati. Buono anche il Greco fuori denominazione: fresco, con una grande spinta.


Insomma una piccola chicca facile da raggiungere perché vicina al raccordo autostradale che si rivela come una bella sorpresa per chi ama la verità dei prodotti e delle persone senza troppe pippe mentali.

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