La cantina e il Wine Bar di Schola Sarmenti si trovano a Nardò, nel Salento leccese, l'azienda nasce nel 1999 ed è situata in un vecchio stabilimento vinicolo risalente all'ottocento, sapientemente restaurato e reso funzionale alle moderne pratiche enologiche.
Le vecchie e capientissime vasche di cemento sono state adattate a bottaia ed una parte del pianterreno è stato trasformato in luogo di degustazione, con una scenografica e luminosa parete di bottiglie a ravvivare lo spazio.
Siamo stati in visita a questa recente realtà salentina nella seconda settimana d'ottobre, in occasione della nostra partecipazione, come commissari, al concorso enologico, dedicato ai vini pugliesi, che fa da contorno e da preludio al Barocco Wine Music, evento enogastronomico-musicale che si sarebbe dovuto svolgere nella serata di sabato 10 ottobre, poi posticipato di quindici giorni causa pessime previsioni metereologiche che abbiamo vissuto in diretta nel primo pomeriggio della stessa giornata.
Siamo stati accolti da Martina, giovane ragazza milanese, tornata in Puglia, patria della madre, che si occupa di marketing e comunicazione e che ci ha condotti in visita all'azienda e assistiti durante la degustazione di alcuni tra i numerosi vini prodotti.
Abbiamo inoltre avuto l'opportunità di scambiare alcuni pareri con uno dei proprietari, Lorenzo Marra.
L'azienda dispone d'una quarantina d'ettari vitati, parte in proprietà e parte in affitto, impiantati per la quasi totalità con vitigni locali, principalmente primitivo e negroamaro. La produzione, che ormai sfiora le quattrocentomila bottiglie, suddivise in una dozzina di etichette, principalmente di vini rossi, è destinata per ben l'85% all'estero, tra cui diversi paesi dell'Est Asia.
Interessanti le etichette, tutte identiche, tranne il colore, che rappresentano a prima vista un calice, ma che, guardate attentamente, nella parte dello stelo del bicchiere, mettono in evidenza due profili di donna che si guardano.
Caratteristica che ci ha colpiti, pur avendo assaggiato un limitato numero di vini, è stata la pulizia ed il rigore comune a tutti i campioni.
Ecco quant'abbiamo degustato:
Igt Salento Bianco Fiano 2014 - 13% vol.
Fiano in purezza, da vigneti di 10-15 anni, allevati a Guyot con densità d'impianto di 4.200 ceppi/ettaro.
Vinificato ed affinato in acciaio per mantenere la freschezza.
Il colore è paglierino luminoso.
Pulito al naso, con sentori di fieno e d'erbe officinali, completato da leggere note floreali.
Dotato di buona struttura, fresco e sapido (con note minerali), rimanda, anche alla bocca, ai sentori vegetali d'erbe aromatiche, lunga infine la sua persistenza.
Vino fresco e dalla piacevolissima beva.
Doc Nardò Rosato "Masserei" 2014 - 13,5% vol.
Negroamaro in purezza, da viti di quindici anni, vinificato in acciaio.
Color rosa aranciato, luminoso, di media intensità.
Al naso si colgono fiori appassiti, fieno, con piccoli frutti di bosco in sottofondo.
Fresco alla bocca, sapido, minerale, con buona persistenza.
Un rosato piacevolissimo e con un gusto non comune.
Doc Nardò Rosso "Roccamora" 2013 - 13,5% vol.
Da sole uve negroamaro, provenienti da vigneti di trent'anni allevati ad alberello, con densità di 4.500 ceppi/ha. Maturazione ed affinamento avvengono in acciaio.
Color rubino luminoso, brillante e trasparente, mediamente intenso.
Pulito al naso, fruttato (ciliegia), con leggera nota surmatura, accenni speziati.
Dotato di buona struttura, molto fresco, sapido, con bella vena acida, accenni vanigliati, lunga la persistenza. Un vino decisamente pulito e dalla piacevolissima beva.
Questo è il vino che più ci ha colpito, soprattutto se rapportato al suo costo.
Igt Salento Rosso "Cubardi" 2012 - 15% vol.
Primitivo in purezza, uve provenienti da vigneti ad alberello di oltre sessantacinque anni d'età.
Matura per sei mesi in tonneaux di secondo passaggio e s'affina quindi in bottiglia per altri otto mesi.
Rubino-granato luminoso, di media intensità.
Intenso al naso, elegante, note surmature, spezie dolci, vaniglia.
Strutturato, morbido e alcolico, si colgono frutto rosso dolce, prugna secca e vaniglia, tannini morbidi, lunga persistenza su sentori di liquirizia forte e dolce.
Vino di grande qualità, il migliore (secondo noi) tra i cinque assaggiati.
Igt Salento Rosso "Diciotto" 2012 - 18% vol.
Ancora un primitivo in purezza, con uva provenienti da vigneti ad alberello con un'età media di circa ottant'anni che danno una resa per pianta di circa mezzo chilo.
S'affina per quattordici mesi in tonneaux nuovi e riposa quindi in bottiglia per ulteriori 10 mesi.
Color granato luminoso, di buona intensità.
Intenso al naso, alcolico, presenta sentori di confettura di more, spezie dolci e liquirizia.
La nota speziata emerge netta al palato, dove troviamo anche sentori di cioccolato e caffè, il vino è alcolico, asciutto, con bella trama tannica e legno dolce in evidenza, la lunga persistenza chiude su ricordi di liquirizia forte.
Un vino estremo, per la sua struttura ed alcolicità, che esprime sentori ampli e complessi.
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