L'Amarone della "pianura" della Valpolicella

In Toscana, zona di Montalcino, la battaglia ha come oggetto la quantità di sangiovese all'interno del disciplinare di produzione del Brunello. I puristi vogliono lasciare tutto così mentre i "progressisti" vogliono ampliare ad altri vitigni.
In Veneto, invece, la battaglia che vede distinti i nuovi guelfi e ghibellini del vino vede da oggi la distinzione tra viticoltori di collina contro quelli di pianura.


La notizia è di pochi giorni fa e ha fatto grande scalpore: il Consorzio lo scorso 10 maggio, a maggioranza e dopo un'accesa assemblea, ha modificato il vecchio disciplinare di produzione dell'Amarone, datato 1965, allargando la possibilità di produzione ANCHE alle uve provenienti da vigneti di pianura e fondovalle.

Le polemiche, ovviamente, non sono mancate. Quelle più motivate e sentite sono arrivate dall'Associazione delle Famiglie dell'Amarone d'Arte, che riunisce 12 produttori storici come Masi e Allegrini, la quale ritiene la modifica come di una sorta di condono tombale per chi purtroppo già pratica, indisturbato, una produzione mai consentita dal regolamento. La verità – sostiene Sandro Boscaini – è che, nonostante le nostre rivendicazioni, la politica di gestione non tiene più conto delle zone vocate e si adegua solo a minimi parametri di legge, a tutto svantaggio della riconoscibilità di uno dei vini simbolo del made in Italy nel mondo".

In sostanza, secondo l'Associazione, aver consentito di produrre Amarone anche da vigneti al di sotto dei 300 metri significa cambiare visione di lavoro passando da un approccio qualitativo, basato sulla vocazione del vigneto, ad uno quantitativo che vede il mercato come il principale obiettivo da soddisfare ad ogni costo.



La proposta, come riporta l'Arena, è stata rinviata al mittente visto che la maggioranza dell'Assemblea, che rappresenta l'80% della filiera, ha dato parere favorevole alla modifica del disciplinare che, secondo alcuni, non è altro che un atto formale con cui si mette in regola una pratica che già in tanti esercitavano.

In ogni caso, maggiori chiarimenti arriveranno dalla prossima conferenza del Consorzio che dovrebbe tenersi a giorni, forse oggi stesso.

In tale ambito una risposta adeguata se l'aspetta anche la Federazione Vignaioli Indipendenti della Valpolicella che, oltre ad aver chiedo un rinvio della votazione, chiede "delucidazioni sulla costituzionalità dell'articolo 16 dello Statuto del Consorzio su deleghe e voti, e che di fatto rischia di creare un "cartello" rendendo impossibile alle piccole cantine come le nostre di decidere del futuro delle nostre denominazioni."

La battaglia è solo all'inizio!



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