Un progetto coordinato dal bravissimo Salvo Foti, un'isola, quella di Lipari, in pieno Mediterraneo e di una bellezza disarmante, vigne ad alberello allevate tradizionalmente con tutore di legno in castagno che, a nord-ovest, si affacciano sulla spettacolare
veduta dell’isola di Salina, Alicudi e Filicudi mentre a sud/est guardano l'isola di Vulcano.
Se, poi, tutto questo è ben gestito da un'azienda seria come la Tenuta di Castellaro che, proprio grazie a Foti, è stata inserita nei progetto de I Vigneri, allora nel nostro bicchiere non possiamo non avere vini di grande personalità come questo Bianco Pomice 2008 (Malvasia delle Lipari 60%, Carricante 30%, e altri vitigni autoctoni 10%) che sto degustando mentre scrivo.
Foto dei vigneti appena piantati |
Fortunatamente altri, prima di me, ne hanno decantato le lodi perchè trattasi, almeno in questa annata, di uno dei migliori bianchi italiani che abbia degustato.
Questo vino è figlio del suo territorio, ha sale e sole come genitori e calda mineralità tra le sue radici, profonde, che immagini cercare acqua e nutrimento nel terreno alla stregua dei cercatori d'oro nel Klondike.
L'impatto olfattivo, intenso, è tipico dei terreni vulcanici come quelli dell'isola di Lipari per cui la prima sferzata aromatica di ricorda la selce e l'ossidiana, poi arriva il sole e il vento dell'isola e la sfera aromatica muta, diventa calda di frutta gialla, mandorla, fiori di campo.
E il mare? Non può mancare perchè di sale ne troviamo tanto, sia come cornice olfattiva sia quando beviamo il vino a cui le durezze del suo essere salmastro e minerale vengono subito bilanciate dalla nota fruttata e ammandorlata.
Finale lungo, lunghissimo, come la scia della nave che, finita la bottiglia, mi porta via, momentaneamente, da Lipari.
I vini di Castellaro sono stati per me una delle più belle scoperte di Fornovo quest'anno!
RispondiEliminaNon so se hai avuto modo di provare il loro Nero Ossidiana. a mio parere di un'eleganza straordinaria!
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