Probabilmente Marco Nannetti, giornalista de Il Resto del Carlino di Bologna, ha voluto scientemente provocare perchè, come leggerete tra qualche riga, a mio modo di parere ha scritto un mucchio di cavolate relativamente all'attuale panorama enogastronomico italiano.
In poche parole, ma vorrei sapere se la pensate come me, Nannetti scrive che l'attuale trend di proporre degustazioni di vino e cibo gourmet al di fuori dei ristoranti sta creando non solo danni a quest'ultimi ma, soprattutto, è deleterio per la cultura enogastronomica dei giovani. Solo nei ristoranti, sottolinea, si può trovare l'ambiente ideale per gustare un prodotto eccezionale. Il futuro? Apocalittico, perchè, sempre secondo il giornalista, questa concorrenza può creare implosioni nel settore. Quindi, sintetizzando, se i ristoranti chiudono non è colpa della cattiva gestione ma, mannaggia a loro, di negozi come DOL o La Tradizione che vendono cibo e vino di alta qualità al di fuori dei contesti canonici. La prima pernacchia può essere la mia?
Intanto leggevi quello che ha scritto:
Interessante ma pericoloso il nuovo ‘format’ che sta invadendo il campo dell’alimentazione. Si assiste alla trasformazione di molti negozi del settore nei quali, tanto per cambiare, si sta cercando di inserire il banco della mescita del vino.
Ecco che è nato il fornaio che mesce vino, il pescivendolo che fa
assaggiare il pesce crudo o cotto con un buon bicchiere di vino, il macellaio che fa degustare un’ottima battuta di carne cruda con
un bicchiere di vino, il pasticciere che fa gustare i suoi prodotti con
ottimi vini dolci, il fioraio che offre un bicchiere di vino con gli
stessi profumi che si possono poi ritrovare nel mazzo di fiori, salumieri che fanno assaggiare salumi e vino con abbinamenti entusiasmanti, boutique di formaggi dove ci si può divertire ad assaggiare abbinamenti emozionanti.
È forse la descrizione del ‘paese dei balocchi’? Assolutamente no,
tutto esiste e sta invadendo le varie città d’Italia. Che cosa trovo di
pericoloso in tutto ciò? Che questa ulteriore novità possa portare abitudini sbagliate nell’approccio al prodotto alimentare, specialmente nei giovani. Infatti, oltre a causare in un primo momento un significativo calo di presenze nei ristoranti, questa nuova moda tende a inculcare un’abitudine impropria al consumo del cibo poiché mangiare un prodotto eccezionale al ristorante è tutt’altra cosa che consumarlo in un negozio dove
senza dubbio non si può ritrovare lo stesso ambiente. Comunque di
sicuro ancora una volta ‘dio Bacco’ riuscirà nell’arduo compito di
sollevare le sorti e dare un contributo fondamentale al successo di
un’attività, ma il rischio di una implosione del settore è concreto e
dopo rimarranno solo i cocci da raccogliere. Prosit.
Fonte: Il Resto del Carlino
Se posso, aggiungo la mia, di pernacchia.
RispondiEliminaCommento alla maniera forumistica:
RispondiEliminaCominciassero i ristoratori ad abbassare i ricarichi assurdi che operano sul vino e poi pagassero nei tempi e concedo loro di parlare...
Per ora "zitti e mosca"...