Non berrò più Bordeaux perchè se lo comprano tutto i cinesi? Ecchissenefrega!
Lo strillo sin da subito che dei cinesi, dei mercati del lusso e delle strategie commerciali dei vari chateaux francesi non me ne frega una mazza.
Il vino è cultura, amicizia e tavola oppure deve essere un prodotto finanziario? Per i "franzosi" sembra essere sostanzialmente la seconda cosa visto che, leggo sul Il Sole 24 Ore, i prezzi del Bordeaux pregiato sono raddoppiati in media dal 2005 e questa settimana, in concomitanza col Vinexpo, i produttori hanno messo in vendita en primeur l'annata 2010, ovviamente osannata dalla critica , con ulteriori aumenti tra il 20 e il 40 per cento. Una bottiglia di Chateau Pontet Canet 2010 costa 100 euro, un incremento del 39% rispetto al 2009 e del 113% rispetto al 2005.
Alla faccia della crisi e in barba ai "consigli" dell'amico Robert Parker che pochi giorni fa aveva ammonito i produttori di ridurre i prezzi del 10-20%, i grandi produttori di Bordeaux hanno trovato un nuovo eden: l'Asia. Un continente che attira non poco visto che si può contare su circa due milardi di appassionati di vino con un consumo del nettare di bacco che è raddoppiato dal 2005 al 2009 con circa 1 miliardo di bottiglie vendute.
Il vino è cultura, amicizia e tavola oppure deve essere un prodotto finanziario? Per i "franzosi" sembra essere sostanzialmente la seconda cosa visto che, leggo sul Il Sole 24 Ore, i prezzi del Bordeaux pregiato sono raddoppiati in media dal 2005 e questa settimana, in concomitanza col Vinexpo, i produttori hanno messo in vendita en primeur l'annata 2010, ovviamente osannata dalla critica , con ulteriori aumenti tra il 20 e il 40 per cento. Una bottiglia di Chateau Pontet Canet 2010 costa 100 euro, un incremento del 39% rispetto al 2009 e del 113% rispetto al 2005.
Fonte: lettera43.it |
L'Asia che stiamo delineando si chiama soprattutto Cina e Hong Kong dove, i nuovi ricchi, investono non poco sul Bordeaux considerato una bevanda di immagine per i nuovi yuppies con gli occhi a mandorla.
“Nel futuro del vino italiano vedo che non se ne fa abbastanza, perché in qualche anno i cinesi se lo berranno tutto - sostiene James Suckling durante una recente intervista - ad Hong Kong, Cina, Corea, i francesi sono molto conosciuti, ma ora è il grande momento anche per i vini italiani ...”.
Nel frattempo che in Italia si faccia sistema, su WineNews si legge che la Camera di Commercio di Bordeaux ha stretto un accordo con la città cinese di Dalian, vicino a Pechino, 7 milioni di abitanti e 36 di turisti ogni anno, che potrebbe valere un mercato da 1 miliardo di euro. L’accordo prevede non solo l’organizzazione di un “Festival Internazionale del Vino”, già fissato per luglio 2012, ma anche, nello stesso anno, la realizzazione di un “Village des Vins de Bordeaux”, che vedrebbe impegnati la Camera di Commercio francese e la Dalian Haichang Group, l’amministrazione della città cinese e l’Ufficio del Turismo di Dalian uniti per la promozione e l’allargamento del mercato del Bordeaux in primis, e del vino in generale, in Cina, che è già la prima destinazione straniera del grande rosso di Francia, con 33,5 milioni di bottiglie per 375 milioni di dollari nel 2010.
Il risvolto di tutto questo? Che i prezzi dello Chateau Lafite diventeranno accessibili solo per i grandi marchettari per cui, con molto piacere, lascio loro i bordolesi e mi rifaccio con un bicchiere di San Leonardo, bordolese italico di grande godimento che, costando cinquanta volte in meno, ti fa gioire mille volte in più!
Fonte: lucianopignataro.it |
Fonti: Il Sole 24 Ore e WineNews.it
ero in Cina un mese fa, e posso confermare l'impressione di un mercato potenziale impressionante. I cinesi bevono 1 Litro di vino a testa, se cresce il consumo sicuramente ci sara spazio per molti vini, non solo i bordolesi che come al solito, visto il blasone, fanno da apripista. Bisogna pero' ricordare che il mercato giapponese, il piu' maturo dell'Asia, ha un consumo procapite di 2 Litri a testa, quindi non si puo' immaginare che la Cina diventi questa spugna capace di asciugare tutto il vino del mondo, almeno a breve, medio termine. Un altro dato da stamparsi in testa e' che il consumo di vino e' cinese per il 95%, il 5% e' l'importato in bottiglia (il 46% francese, solo il 7,7% italiano).
RispondiEliminaLa strada e' lunga, i francesi sono favoriti dalla storia e dal fatto che sono piu' bravi di noi a promuoversi, anche all'interno di chi indirizza i conumi di vino, sommelier, buyers, manager di ristoranti, ecc.