Scopello è davvero magnifica, soprattutto a Gennaio quando non c’è la folla di Agosto che priva il pittoresco golfo di Castellammare di tutta la sua magia.
Scodello è un piccolo borgo sorto verso la fine del settecento attorno al baglio, sul sito di un precedente casale arabo. In basso, nella stupenda cala limitata dai faraglioni e protetta da vecchie torri di avvistamento, si trova la tonnara, conosciuta da tempo immemorabile (è citata in documenti del 1200) ed attiva fino a pochi anni addietro, con il baglio, gli edifici e i magazzini dove si possono ammirare le muciare, i palischermi, i caicchi, le sciabiche, tutte imbarcazioni utilizzate per la pesca del tonno, e la deliziosa chiesetta. Visitare questi posti merita il viaggio in Sicilia.
La tonnara di Scopello |
Passeggiando per le poche viuzze di Scopello sarà facile trovare il post per cui tanti turisti, e non solo, giungono da queste parti: l’antico forno. Qua il tempo sembra essersi fermato perché tutto richiama la tradizione contadina siciliana e il gastrofighettismo è lontano anni luce.
Questo piccolo localino artigiano è famoso per il suo pane, non un prodotto imbellettato con odori o colori chic, ma un pane “semplice”, caldo, con una bella crosta marrone e la mollica che ti parla di giusta lievitazione. Chi lo desidera, e cioè tutti i clienti, possono richiedere il famoso pane cunzato: il filone di pane viene tagliato a metà in senso longitudinale e condito con olio, sale, origano, pomodoro a fette, scaglie di formaggio e acciughe; viene quindi ricomposto e poi diviso in varie porzioni che l'acquirente comprerà. Porzioni grandi come la sua bontà.
Prima di servirlo, se il cliente lo desidera, la porzione di pane cunzato viene messo in forno per pochissimo tempo affinché si riscaldi. Una volta fuori dal negozio la cosa più mistica che possiamo fare è mangiare il panino all’ombra di bellissimi alberi di fichi all’intendo in un piccolo cortile antistante il forno. Ovviamente potete anche farvi incartare il pane cunzato per poterlo consumare in una delle meravigliose spiagge della zona o in uno dei luoghi deputati al pic-nic all’interno della vicinissima riserva dello Zingaro.
Come da foto, una porzione di questa bontà costa due euro e mezzo. Con una birra arriviamo a circa 4 euro. Alla faccia dei gastrofighetti di Tricolore!
Io pure sono stato a scopello ed ho mangiato in posti molto più street in Sicilia arivando da più veraci stigghiolari o paninnari caaa meusa ma su Tricolore sono un Fiero gastrofighetto! Simpatico cmq Andrè! :-)
RispondiEliminaOvviamente il riferimento non era a te che so bene come sei e passo dal pane ca meuso al ristorante tristellat. il riferimento è ad altri che si sentono fighi per aver mangiato una volta bene.
RispondiEliminail post serve a far capire che a volte i sapori semplici, di qualità, nulla invidiano alle tavole chic
Che poi spesso certi posti semplici semplici (tipo anche certe famiglie eh) utilizzano prodotti di una qualità e genuinità che certi locali fighi si sognano.
RispondiEliminaM'è venuta fame!
Ma nella terza foto sembra tonno...
RispondiEliminaQuesti piatti paesani mi fanno impazzire, li adoro. Altro che cibo ultraraffinato...La cucina particolarmente ricercata che sfocia nella molecolare mi annoia a morte. E i gastrofighetti sono degli incompetenti. E' una moda che finirà presto, purtroppo tutta metropolitana, delle grandi città del nord. Infatti, fortunatamente, al sud non siete stati intaccati. Avete ancora quel forno che fa quei buonissimi calzoni, quel negozio di alimentari che prepara delle ottime "colazioni", panino con prosciutto crudo appena tagliato e mozzarella di bufala, tranci di pizza/focaccia di grano duro, frittura di pesciolini da passeggio...Insomma antichi sapori da svenire. Altro che cucina fusion!
Un saluto da un nostalgico meridionale nato a Torino.
dove si trova esattamente il forno? vorrei andarci anche io...
RispondiEliminala strada non la ricordo ma basta arrivare a Scopello e seguire le persone che vanno a mangiare al forno :)
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