Botti di fine anno: Ka Mancinè e il Rossese di Dolceacqua


Si ritorna alle origini, al nome del mio blog, a quel percorso che dovrebbe condurre tutti, io e i miei pochi lettori, a raggiungere la serenità edonistica che ci può fornire una buona bottiglia di vino, non un prodotto qualunque, ma il figlio della Terra e del Sudore. 

Per fine anno voglio regarvi una chicca.

Vi racconto un rosato, una tipologia poco capita che, stagionalmente, riscuote un certo successo solo in estate per via della moda del momento.
Oggi vi porto in Liguria, a Soldano (IM), all’interno della piccolissima azienda Ka Mancinè dove Maurizio Anfosso, ex rappresentante, ha realizzato il sogno della sua vita: creare il suo Rossese di Dolceacqua ridando vigore alle vigne storiche di proprietà (alcune dei primi del '900 coltivate ad alberello) site all’interno della zona “Galeae” (Galera in dialetto ligure), cioè nel luogo dove storicamente venivano portati e fatti lavorare i prigionieri saraceni catturati durante le battaglie d'Almeria (1147) e Tortosa (1148).


Maurizio Anfosso è un tutt’uno con Ka Mancinè, vigna e cantina vengono gestite personalmente col solo aiuto dei propri parenti durante la vendemmia.
Pochissime le bottiglie prodotte. Nel 2006, il suo “anno zero”, il suo vino, realizzato in 1.500 unità, ha subito conquistato premi e critica ed oggi, a quasi cinque anni, trovare una sua bottiglia è davvero difficile, tutta la sua produzione è contingentata e, ovviamente, venduta tutta “en primeur”.

Maurizio Anfosso e...famiglia
Lo Sciakk 2009, VdT rosato, è il risultato di una cura e di una gestione maniacale sia del vigneto (resa 30 q/ha) sia della vinificazione (in bianco con lieviti autoctoni per 20 giorni) del Rossese che nel bicchiere si esprime, per la tipologia, ai massimi livelli.
Se guardi dove sono posizionate le vigne capisci subito che hai di fronte un vino mediterraneo, la frutta rossa croccante dopo un veemente inizio lascia il posto alla macchia mediterranea, il naso ci conduce in un sentiero dove mirto, ginepro, alloro, corbezzolo e lentisco rappresentano sensazioni che catturano la mente e l’anima.
Bevo lo Sciakk, una, due, tre volte, non smetto di poggiare le labbra sul bicchiere, la freschezza del sorso e il fine equilibrio mi trascinano in un vortice color rosa che faccio fatica a contenere.


L’unico rammarico? Aver saputo che Maurizio abbia prodotto nel 2009 solo 733 bottiglie (!!). 
Io per il 2011 ho già fatto la mia prenotazione. L’ultimo che arriva chiude la porta.

Il vigneto
Il vigneto

Le foto sono tratte da www.vinoalvino.org e www.sole-liguria.com

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